Sostenibilità, tra eco-narrazione, trend e ancora poche azioni concrete.

Mentre il clima ci ricorda che così non si può andare avanti.

07.08.2019

La sostenibilità ambientale. Il sistema trentino. By Parkemo La sostenibilità ambientale in Trentino

Diciamocelo tranquillamente: per chi, come noi, lavora con il legno, con il bosco, con la natura. Per chi, come noi, vive e lavora con lo sguardo che si perde tra prati, alberi e montagne. Per chi, come noi, lavora in uno dei paesi che realizza una delle percentuali di raccolta differenziata più alte d’Italia (più dell’80%), dotato di sistemi di teleriscaldamento a biomassa legnosa ideati e realizzati ormai 20 anni fa. Per chi come noi, quando ha sete, può bere l’acqua freschissima e allegra delle fontane disseminate qua e là nel paese. Per chi, come noi, da bambino è stato abituato ad assaggiare alcuni tipi di fiore per sentire il sapore zuccherino o a caricarsi uno zaino in spalla ed andare per alpeggi. Ecco, per chi, come noi, ha tutte queste e mille altre fortune la sostenibilità non è una scelta, una novità, un’opzione, un argomento di moda; è quotidianità, attenzione silenziosa, attitudine nativa, eredità da curare, custodire, trasferire. Ma ci rendiamo conto che la nostra è davvero una rara fortuna, una posizione di privilegio e che intorno a noi, in Italia e nel mondo, c’è ancora tutto da fare, da imparare, da realizzare.

I cambiamenti climatici tra quotidianità e media. By ParkemoI cambiamenti climatici tra quotidianità e media

Cambiamenti climatici, estati mai così torride, eventi meteo estremi, ghiacciai che si ritirano, plastica che invade mari e ecosistemi, deforestazione massiva, produzioni intensive, veicoli ed edifici che inquinano… sembra che tutto ci sia sfuggendo di mano, che madre natura abbia deciso di spaventarci per davvero, mostrando tutta la sua potenza a noi uomini, rei di aver immaginato di poter far quello che ci va, fin che ci va, senza preoccuparsi per un dopo, che forse non potrà più essere come ieri.

Le informazioni corrono a fiumi, invadono ogni media, sovraesponendo Greta Thunberg, senza la quale, pare non ci saremmo accorti di nulla e certamente non ci sarebbe stato il deciso sdoganamento del tema che abbiamo conosciuto nell’ultimo anno né, finalmente, il coinvolgimento delle giovani generazioni. E la moda, l’alta moda come le grandi catene, hanno improvvisamente virato verso atteggiamenti green, responsabilizzando anche i propri clienti: così H&M invita da anni i propri clienti a consegnare i propri vecchi vestiti alla cassa, in cambio di incentivi all’acquisto. Così la camera nazionale della moda a Milano ha deciso che la sostenibilità, la gestione consapevole delle filiere e dei materiali sarà il topic di riferimento per i prossimi anni. E la grande distribuzione e i prodotti di largo consumo? Bando alle cannucce colorate di plastica ed ai bastoncini per pulirsi le orecchie, che rappresentano il 10% di tutti i rifiuti trovati sulle spiagge italiane da Legambiente. E bando ai contenitori di plastica per la frutta. E poi ci sono i testimonial, quelli che oggi prestano la loro immagine e notorietà per promuovere stili di vita e di consumo sostenibili. Tra i più credibili, per professione e comprensione dei problemi, il meteorologo Mercalli che dichiara di non viaggiare più in aereo per lavoro o per diletto, e di organizzarsi con la tecnologia, per meeting e incontri, così da contribuire a ridurre l’impatto del suo stile di vita sull’ecosistema.

Contraddizioni tra sostenibilità e vita quotidiana. By Parkemo

Contraddizioni tra sostenibilità e vita quotidiana

Nel frattempo, però, il turismo di massa continua a crescere, nuovi mondi si aprono al turismo e nuovi turisti vogliono scoprire il mondo. Il 30 giugno del 2018 è stato il giorno record dell’aeronautica: 200 mila voli in 24 ore. In tutto lo scorso anno hanno viaggiato 4,36 miliardi di persone, il 75% in più rispetto a dieci anni prima, quando avevano viaggiato 2,49 miliardi. E se tutti prendiamo l’aereo ormai più volte all’anno, senza troppo pensare all’impatto dei voli sull’ecosistema, ci dicono che è venuta l’ora di abbandonare i motori a scoppio delle nostre auto per puntare dritti all’elettrico e di intervenire pesantemente su facciate, infissi ed impianti delle nostre abitazioni, così inefficienti, sotto il profilo energetico. Un fiume di input, consigli, avvertimenti che non risparmia nessuno. Vecchi contadini, che nella vita si sono occupati solo di produrre e custodire i propri campi, si sentono dire che hanno inquinato e messo a repentaglio la salute delle loro stesse famiglie, utilizzando diserbanti per curare i filari delle loro vigne o dei loro meleti.

Al bando anche i nostri cari caminetti a legna, quelli che ci accolgono scoppiettando al rientro a casa, la sera, d’inverno. Dicono inquinino troppo. Certo non più di un jet.

Quanta confusione…. Noi temiamo che oggi tutti parlano di sostenibilità, per poi domani parlare di calcio e dopodomani di cucina, con la stessa attenzione e lo stesso trasporto; tutti sotto l’ombrellone si improvvisano eco-guru; ogni tema, ogni argomento, rischia di durare il tempo di un post o di un like, quei like ai quali Instragram ha già detto bye bye…già vecchi pure quelli.

La sostenibilità secondo la tradizione alpina. By ParkemoLa vera sostenibilità dalla tradizione trentina

Noi, che guru non siamo, ma che viviamo nella natura e grazie alla natura lavoriamo e regaliamo emozioni ai nostri clienti, vi vogliamo regalare una semplice ricetta di sostenibilità, per questo agosto: radunate le persone che più vi stanno a cuore e portatele in un prato. Prendete acqua, farina di mais, meglio se integrale e sale; poi recuperate quattro o cinque sassi di medie dimensioni, qualche vecchio foglio di giornale, qualche legnetto secco e qualche bel pezzo di legna trovato per terra nel bosco. Tra i sassi accendete il fuoco creando una piccola pira con i legni più piccoli, sotto la quale avrete posizionato la carta di giornale arrotolata. Appena il fuoco prende cominciate a mettere la legna più grossa. Appoggiate un vecchio paiolo sui sassi, pieno d’acqua, fatela bollire, salatela e poi versate la farina di mais, continuando a mescolare. La polenta, sul fuoco vivo, avrà un sapore indimenticabile.

La sostenibilità, cari amici, noi l’abbiamo imparata così.

Tra amici, natura, profumi ed emozioni semplici.

Zeroguru.

 



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