Parquet Termottrattato: colori, sostenibilità, durabilità a prova di natura

Al ritorno dalle meritate vacanze, una breve "lezione" su qualità e vantaggi del trattamento termico dei parquet.

12.09.2019

Cari lettori, ben tornati! È andata bene la vostra estate? Avete voglia di rientrare a pieno ritmo nelle vostre giornate?

Settembre è tempo di progetti, per alcuni è più importante dell’inizio dell’anno nuovo: fin dai tempi della scuola, settembre porta con sé riti e quel briciolo di eccitazione, tipica dell’inizio di nuovi percorsi e di nuovi progetti.

A proposito di scuola: ci siamo accorti che, prima delle meritate ferie, abbiamo scordato di darvi i compiti delle vacanze!
Oramai siete diventati quasi degli esperti di legno e di parquet, per cui avremmo tanto voluto chiedervi di fare attenzione a quali tipi di pavimento in legno avreste incontrato nelle vostre settimane al mare o in montagna, e di fornirci, al rientro, dettagliati rapporti.

Quali colori? Quali materiali? Che tipo di pose? Sarebbe stato interessante fare una sorta di collage di ciò che avete incontrato nei vostri viaggi per scoprire usanze e tendenze, tra nuove tecnologie e vecchie abitudini artigianali. E sempre per restare in tema di scuola, ora che siamo tutti rientrati, lasciate che noi ci si metta un po’ in cattedra (a modo nostro, s’intende), ripartendo dall’ambiente, argomento con il quale ci eravamo lasciati ad inizio estate, ma questa volta per accompagnarvi in un breve ma interessante viaggio nel mondo dei pavimenti in legno a trattamento termico. Un trattamento che scopriremo essere tanto efficace, quanto ecocompatibile.

Parquet termotrattato: sostenibile, cromatico, adatto all’esterno, resistente agli agenti atmosferici

La tecnologia negli ultimi anni si sta adoperando per far raggiungere al legno prestazioni crescenti in termini di stabilità e di resistenza agli agenti atmosferici, dovendo tenere conto delle crescenti e sempre meno ambigue istanze in materia di sostenibilità e dovendo altresì soddisfare gusti estetici e tendenze di moda.

Come riuscire a raggiungere tutti questi obiettivi? Come ottenere in modo sostenibile e poco impattante sull’ambiente un legno stabile dal punto di vista fisico, cromatico, adatto anche agli esterni, poco poroso, dunque poco aggredibile dagli agenti atmosferici e naturali, e che sia anche bello?
L’utilizzo del calore per il trattamento del legno sembra essere la strada migliore per il raggiungimento di tali ambiziosi risultati. Tra i differenti metodi disponibili il termotrattamento si sta progressivamente imponendo come tecnologia di riferimento, anche grazie all’introduzione di brevetti internazionali e di standard di riferimento (Thermowood © Finnforest).

Termotrattamento: come si fa e cosa si ottiene

In termini didascalici il Termotrattamento è un processo che prevede l’introduzione del legno in forni ad alta tecnologia -con temperature comprese tra 160° fino a 240° e per circa 24 ore- al fine di farne perdere l’umidità interna, per almeno il 50%. 

Tale calo di umidità garantisce una maggiore resistenza alla marcescenza ed agli agenti atmosferici.

Le alte temperature trasformano inoltre la struttura cellulare del legno, volatilizzando tutta la resina, eliminando i nodi non sani e decomponendo gli zuccheri delle fibre così da rendere il legno non più “appetitoso” per funghi e batteri. 
Gli agenti protettivi del legno si distribuiscono in tutta la massa lignea, favorendo un naturale processo di stabilizzazione.
Il risultato è dunque un legno più stabile, più isolante sotto il profilo termico e acustico.

Termotrattamento: gli effetti sul colore e utilizzo

Il termotrattamento rende inoltre il legno naturalmente più scuro in tutto lo spessore.
Grazie a tale trattemento legni locali chiari (frassino, rovere, pino, abete) e teneri vengono trasformati in legni scuri, omogeni nel colore e più duri, potendo dunque ambire a sostituire, nei gusti, nelle applicazioni e nelle performance, anche numerose essenze esotice, con costi diversi (a seconda della specie ovviamente). Sotto il profilo dei trattamenti superficiali, la minore porosità del legno termotrattato lo rende ideale per verniciature acriliche o ad olio, mentre più problematico risulta il trattamento ad acqua (tempi di asciugature molto lunghi). Con tutte queste qualità il legno termotrattato si presta dunque ad una molteplicità di utilizzi, anche in ambienti (quali centri benessere, camminamenti e rivestimenti esterni, carpenterie, arredi per parchi e giardini) tipicamente ostici per il legno.  

Termotrattamento: essenze preferite e prodotti Parkemo

Quali le essenze compatibili con il termotrattamento e quali quelle che meglio performano grazie a questa tecnologia? Come anticipato il termotrattamento del legno destinato a parquet viene utilizzato sia per conifere (pino, abete, larice) sia per latifoglie (betulla, faggio, rovere, frassino).

Noi di Parkemo utilizziamo il termotrattamento per molti dei nostri prodotti, sia da interno, come gli elegantissimi Rovere Smoked, Rovere Superthermo e i più rustici Rovere Vecchia Toscana o il Larice Carbon, sia da esterno, come lo straordinario Frassino Decksterno, di un intenso colore brunito, che lo rende così simile ai legni duri tropicali.

La gamma Parkemo di parquet termotrattati non finisce peraltro qui e probabilmente accoglierà nel tempo nuovi prodotti. Non finisce qui neppure la nostra voglia di farvi entrare sempre di più nel nostro bellissimo mondo: siamo convinti che più riusciamo a trasferirvi informazioni e passione su ciò che facciamo, più i vostri acquisti saranno consapevoli, in merito al prodotto ed alle sue qualità, al valore che quel prodotto assumerà nella vostra casa e nei vostri spazi ed all’impatto che l’intero ciclo di produzione del vostro parquet ha sul nostro meraviglioso ambiente.

Restate in contatto, cari amici: il nostro viaggio nel mondo del legno, dell’ambiente e della natura sta per riprendere, carico di notizie, curiosità, informazioni e novità.

 



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