Pulizia e Manutenzione del Parquet

La scelta del parquet va condotta pensando anche alle necessità di pulizia e di gestione delle nostre preziose superfici.

14.05.2019

Pulizia e Manutenzione del Parquet. Le scelte a monte.In molte delle nostre precedenti news abbiamo spesso raccontato il parquet come lo vediamo noi in Parkemo, ovvero un pavimento “vivo”, capace di muoversi, di cambiare colore, di segnarsi col tempo, di stupirci. Non si tratta di semplici suggestioni, ovviamente: il legno vive ben oltre il momento nel quale cessa di essere pianta o albero e del suo comportamento è necessario tenere conto sia in fase di lavorazione, sia nelle successive fasi di scelta, di posa in opera e di tipologia di finitura e trattamento.



Pulizia e Manutenzione nella scelta del Parquet

E’ importante ricordare che ogni opzione, in questa lunga filiera legata alla scelta del parquet più adatto per i nostri spazi, si lega anche a differenti modalità di pulizia e manutenzione: se è vero che scegliamo il parquet una volta (forse due) nella vita, ricordiamoci che poi quel parquet va pulito e manutenuto per gli anni a venire. E’ dunque necessario che la scelta del parquet vada condotta non solo sulle opzioni “a breve” (costo di acquisto, aspetti estetici, mode), ma anche sulle opzioni a “medio lungo termine”, quali la salubrità, la capacità del pavimento di resistere alle mode, di adattarsi al possibile cambio di arredo, ma anche ad aspetti più ordinari, quali la semplicità di pulizia, il costo dei prodotti per la manutenzione, la necessità di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Più di tutto la scelta va effettuata in prospettiva, intuendo la capacità del tipo di parquet e di trattamento di adattarsi ai nostri stili di vita o, per meglio dire, alle mutevoli esigenze di chi abiterà, ad esempio la nostra casa nel corso del tempo. La casa che quando siamo giovani arrediamo con le nostre mani, non certo esperte, facendo cadere martelli e cacciaviti, sul parquet appena posato. La casa dove poi nascono i nostri figli, che sul parquet prima gattonano, poi barcollano, camminano e giocano, scorrazzando con il triciclo e tirando il pallone. Quei figli che, poi, una volta cresciuti invitano gli amici a ballare, a fare festa, a guardare la partita mangiando seduti sul parquet. E mentre i figli crescono gli adulti ospitano amici a cena e mentre tutti banchettano il cane, quello preso da cucciolo a grande richiesta dei figli piccoli, ora diventato una simpatica montagna di peli, sonnecchia sul parquet; il parquet, sempre quel parquet, scelto solo una volta.

In questa prospettiva “temporale”, non diversa da quella che si utilizza nell’acquisto di altri beni durevoli (ad esempio i costi di manutenzione o i consumi per un veicolo, o le previsioni circa la decrescita del suo valore nel tempo) può essere che le scelte in merito ad essenze, formati e trattamenti del parquet trovino un nuovo indirizzo, rispetto a quelle che verrebbero operate in una logica di breve termine. Acquistare un parquet in maniera consapevole significa dunque, oggi, non solo scegliere il più importante elemento di arredo dei nostri spazi, ma anche acquistare un bene del quale dobbiamo conoscere le “istruzioni per l’uso e la manutenzione”, al fine di non operare scelte inopportune, in funzione delle nostre abitudini, della destinazione degli spazi, della loro esposizione al sole o al calpestio, delle modalità di riscaldamento e, come detto, delle mutevoli esigenze degli occupanti.

Cosa dobbiamo considerare nella scelta di un parquet? Ecco alcuni consigli da Parkemo

Esempi di Parquet, pulizia e manutenzione

Alcuni esempi? Se avete un ufficio open space di 300mq con grandi vetrate, nel quale lavorano 40 persone e desiderate posare un bel parquet, beh, probabilmente è meglio optare per legni molto resistenti, a posa industriale, prefiniti, trattati con vernici a basso contenuto di VOC, che non virino troppo il colore se esposti alla luce del sole, meglio se opachi, perché capaci di mascherare graffi, rigature, piccoli segni di usura: in termini di pulizia basterà passare l’aspirapolvere con continuità, settimanalmente passare uno strofinaccio utilizzando prodotti di pulizia di qualità, idonei, specifici per la superficie da trattare e una volta all’anno dedicare qualche attenzione in più con un rigenerante per dare nuova vita allo strato più superficiale della verniciatura. In funzione dell’usura che si manifesterà nel corso degli anni si potrà poi procedere ad interventi più importanti, che prevedono la levigatura della superficie e l’applicazione di nuovi strati di vernice, nel verso delle venature del legno.

Se invece volete scegliere il parquet della vostra casa, riscaldata a pavimento, la scelta potrà andare verso listoni di dimensioni importanti, trattamento ad olio, in essenze calde e pregiate, non troppo “vive” o “nervose”, che risentirebbero troppo del calore radiante del sistema a pavimento: la pulizia di queste superfici prevede costanti interventi di applicazione di oli a matrice vegetale per garantire al parquet il necessario livello di umidità e, dunque, di durabilità. Se ben attuata, la pulizia di queste superfici si trasforma in un vero e proprio nutrimento, in grado di garantir al vostro pavimento una durata pressoché illimitata nel tempo.

La destinazione degli spazi è tale da lasciar prevedere il rischio di strisciate, segni, piccole tacche? Il parquet trattato ad olio può consentire qualche intervento di maquillage in più rispetto ai pavimenti prefiniti, “cristallizzati” sotto lo strato di vernice.

Manutenzione e prevenzione dei danni al parquet

E se succede un disastro? Se mentre siamo in ferie il termosifone comincia a gocciolare e il nostro bel parquet si gonfia e si imbarca per giorni, le fughe si scuriscono e ci sembra che il danno sia irreparabile? Qual è la scelta migliore, quella meno impattante in caso di necessità di manutenzioni straordinarie? Sembra banale, ma la prima risposta è: qualità. Che sia parquet verniciato prefinito o parquet massiccio trattato ad olio, la qualità, in qualche modo, salva sempre. Nel primo caso la struttura di un parquet prefinito di qualità sarà in grado di “tenere” l’umidità meglio rispetto ad un pavimento di scarsa qualità. Nel secondo caso i trattamenti termici e fisici eseguiti sul legno nelle fasi di lavorazione nonché la vitalità del legno massiccio potranno consentire al legno di recuperare qualche magagna. Ricordiamoci poi che alcuni pavimenti vengono posati senza utilizzo di colle e che, in generale, se proprio necessaria, la sostituzione di alcune plance o di alcune aree di parquet rovinato non è un intervento troppo dispendioso.

Per questo un buon suggerimento è acquistare, al momento della scelta del parquet, qualche metro quadrato di materiale aggiuntivo, per averlo sempre a disposizione in caso di necessità e di custodirlo in un luogo riparato, possibilmente confezionato; certo: sarebbe ideale che anche questa “riserva” di parquet venisse costantemente esposta alle condizioni di luce e umidità del pavimento in uso, per garantirne un’identità di aspetto in caso di utilizzo ma ricordiamoci che il legno è vivo e che lasciare esprimere la sua vitalità, anche attraverso il manifestarsi di piccole differenze, fa parte della scelta di acquistare un pavimento in parquet anziché in ceramica, gres o pietra.Manutenzione e prevenzione dei danni al parquet. Consigli da Parkemo

Un ultimo consiglio: quando dovete sostituire delle piccole superfici di parquet ammalorato, ricordatevi di affidarvi sempre a professionisti, rinunciando al fai-da-te e mandando a riposo il piccolo, orgoglioso e solerte manutentore che è in voi; posare e lavorare il parquet è un’arte, che va lasciata nelle mani abili, appassionate e competenti: quelle degli artigiani del legno.

 



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