E tu di che colore sei?

La scelta del parquet si deve sposare con il colore nei nostri spazi, tra stati d'animo, gusti e tendenze.

27.02.2020

Per il 2020 sarà il “classic blue”... per la precisione:
codice 19 -4052.   

Lo scorso anno era il “living coral”.

Nel 2018 era l’anno dell’”Ultraviolet”….

Di cosa stiamo parlando? Ma come, non lo sapete? È ormai tradizione che ogni fine anno Pantone l’azienda statunitense che si occupa proprio di catalogare i colori, ma che è oggi diventata una vera brand company, sveli quale sarà il “colore dell’anno” per i 12 mesi a venire.

Partita in sordina, questa geniale iniziativa ha progressivamente preso piede per diventare, oggi, un momento attesissimo, un vero “cult”, capace di indirizzare stili e tendenze.

Il “colore dell’anno” è selezionato da un gruppo di esperti che viaggiano per il mondo, visitando sfilate, fiere, eventi mondani e celebri mete turistiche per rendersi conto delle tonalità più in voga e dei trend emergenti.

Moda e curiosità, lifestyle e un pizzico di introspezione… l’iniziativa del “colore dell’anno” ci racconta tante cose, non solo stili e mode, ma anche sentimenti collettivi e comuni prospettive.

Lo si capisce leggendo la motivazione della scelta per “classic blue”, il colore di quest’anno: “infondendo calma, fiducia e un senso di connessione, questa intramontabile tonalità di blu mette in evidenza il nostro desiderio di una base stabile e affidabile da cui partire mentre ci apprestiamo a varcare la soglia di una nuova era”.

Wow… e noi che pensavamo che la scelta tra un colore e l’altro fosse solo questione di gusti individuali con qualche concessione alla cromoterapia per i più creativi.

Dal colore dell’anno ai colori della vita

Quanto i colori siano importanti per la nostra vita lo possiamo capire semplicemente notando quante volte proprio ai colori sia affidata l’iconografia delle nostre espressioni quotidiane: vivere a colori è sinonimo di allegria e varietà, mentre una vita grigia è – al contrario- una vita monotona e piatta... e così parliamo di umore nero, ci sentiamo verdi di rabbia, o rischiamo di diventare rossi di vergogna...
Ma il rosso è anche passione, nel linguaggio dei fiori, come il giallo racconta di gelosia.
L’azzurro è per tutti serenità, mentre il viola racconta di superstizione, soprattutto per gli attori di teatro.
Colori, colori e ancora colori.

E se nel passato, un illustre scrittore del calibro di Goethe osava confutare nel suo “la teoria dei colori” le osservazioni sulla rifrazione di un fisico del calibro Isacc Newton, oggi – ad un livello molto più quotidiano- lo scontro si è spostato in un campo molto meno elevato, andando ad arricchire il già ampio panorama delle differenze di genere.

Si è infatti scoperto che uomini e donne vedono i colori in modo diverso, e non per il piacere della dialettica.
Se l’uomo vede semplicemente “viola” la donna vede infatti con maggiore naturalezza un’infinita varietà di sfumature: melanzana, prugna, indaco, glicine, lilla, lavanda, fucsia.

Questione di evoluzione, lo dice uno studio condotto dai ricercatori della CUNY’s del Brooklin College (City University of New York): la donna doveva saper distinguere, in ere precedenti, tra bacche e arbusti commestibili e velenosi, ed ha dunque geneticamente specializzato il proprio cervello a cogliere anche minime differenze di colore, per salvare la vita sua e della sua famiglia.

I colori del parquet

È grazie ad esempi come questi che comprendiamo l’importanza “profonda” dei colori nella nostra vita, anche quotidiana, tanto nell’abbigliamento, quanto nella scelta delle tonalità per gli ambienti nei quali viviamo o lavoriamo.
Sono questioni certamente molto individuali, ma alcuni colori hanno assunto una rilevanza che va oltre la semplice scala cromatica.
Se pensate al movimento “green”, la new wave sostenibile che proprio ad un colore ha associato la sintesi del suo mandato. E così si parla di “edifici verdi”, di “automobili verdi” o di “green behaviour”, di un comportamento improntato alla salvaguardia dell’ambiente.

I colori sono una codifica semplice delle cose della vita e sono in grado di parlare ad adulti e bambini, nello stesso modo. Noi di Parkemo facciamo i conti con i colori ogni singolo giorno e, per più ragioni. La prima ragione, la più ovvia, è legata alle tinte dei nostri pavimenti. Seppure l’idea di parquet venga semplicemente abbinata al colore marrone, la gamma di nuances che si possono generare, grazie al mix di lavorazioni, tecniche e trattamenti è pressoché infinita.

Il nostro Rovere modello Makros, ad esempio, può essere disponibile in una gamma di ben 13 tonalità, che vanno dal grigio perla al grigio antracite, dal neutro (tinta grezzo) alla tinta wengè più intensa.
Tutto con un unico modello di un’unica essenza. 


E se pensate che in Parkemo abbiamo anche larice e olmo, iroko e teak … e che per ciascuna essenza abbiamo un’infinità di lavorazioni, immaginate quante sfumature, quanti colori, quanti marroni creiamo ogni giorno.
Ed è con questa infinita gamma di marroni, di beige e cioccolata, che ci occupiamo anche di tutte le altre “palette” con le quali dipingete, arredate e vestite i vostri ambienti.

Pareti e mobili, tendaggi e tappeti: i parquet di Parkemo nascono per andare d’accordo con tutti i colori, questo è certo, ma è bello pensare di poter contribuire a creare un’armonia nei vostri ambienti, abbinando il parquet alla più ampia scala cromatica che caratterizza una casa, un ufficio, un negozio, creando un effetto tanto silenzioso quanto evidente di continuità, di logica, di semplice omogeneità.

Realizzare questo piccolo miracolo non è facile, lo sapete, perché ogni stanza ha una sua funzione e spesso cambia funzione nel corso del tempo.

E se l’ingresso deve saper accogliere con tonalità morbide e rilassanti, la zona-giorno può esprimere tonalità più calde e anche decise, nella gamma dei gialli e degli arancioni. In bagno verde e turchese possono ricordare atmosfere fresche e marine, mentre nelle stanze dei ragazzi si può rischiare qualche tono deciso, mentre bianco e toni neutri sono invece una scelta opportuna per uffici e spazi pubblici.

Tutto ciò senza dimenticare dell’effetto che ogni colore può avere sulla nostra mente e sui nostri atteggiamenti.

Un colore per ogni ambiente

Il motivo più importante che ci lega ai colori, che fa appassionare noi di Parkemo alle loro infinite combinazioni sta infatti nella loro capacità di raccontare di ciascuno di noi e di contribuire al disegno del nostro umore, delle nostre giornate.

Che siamo cultori della materia o semplici curiosi, è interessante sapere che la psicologia del colore racconta di come i nostri stati emotivi, le nostre emozioni, le nostre reazioni si leghino ancestralmente alle diverse tinte.

Lo sanno bene gli scienziati che si occupano di neuromarketing che utilizzano questi studi per intercettare ed indirizzare i comportamenti di acquisto dei consumatori o per definire i colori da utilizzare per il disegno di un brand, o di una campagna di comunicazione.

Lo sapeva bene Kandisky, che diceva che “il colore è il mezzo per esercitare un influsso diretto sull’anima…” e lo sappiamo bene anche noi, che a volte troviamo in un colore, senza accorgercene, un ricordo, un emozione, un momento di pace o una botta di energia.

E per quanto la scienza si sforzi di raccontare questi effetti ci accorgiamo che la suggestione che i colori ci regalano è più profonda e sfuggente e che in fondo non ci interessa poi tanto capire il perché di tutto ciò.
Chi lo avrebbe detto che per realizzare dei bei pavimenti in parquet bisogna essere anche un po’ psicologi? 

Noi viviamo il nostro lavoro così: lo viviamo a colori, perché siamo positivi, perché viviamo in mezzo ad una natura fantastica, che ci regala i verdi del bosco, gli azzurri infiniti del cielo, il bianco della neve e le infinite tonalità dei gialli, arancioni, rossi e viola dei tramonti di montagna.
Lo viviamo a colori perché seguiamo i vostri gusti, le tendenze, le novità della moda e del design.
E lo viviamo a colori perché viviamo insieme ai nostri clienti, in tutte le loro giornate, anche quelle un po’ grigie.



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