04.04.2019
Il sistema di riscaldamento a pavimento è diventato in pochi anni uno standard di riferimento per le nuove realizzazioni e le ristrutturazione degli spazi nei quali trascorriamo le nostre giornate, al lavoro o in casa.
Il crescente successo di questa tecnologia è dovuto a tre, principali, ordini di circostanze:
È un sistema ad irraggiamento, di trasferimento di calore tra la superficie e l’aria e funziona un po’ come funzioniamo noi, come funziona il corpo umano. Per questo abbiamo la sensazione di maggiore qualità e di salubrità degli ambienti dove viene utilizzato il riscaldamento a pavimento: minori temperature di esercizio, nessun differenziale di temperatura tra una zona e l’altra. Anche muffe e polveri, con i sistemi a pavimento, risultano ridotte.
Riscaldamento a pavimento per tutti?
Un quarto motivo che spinge molti a scegliere il riscaldamento a pavimento è l’effetto-moda o l’effetto-imitazione.
Come già abbiamo avuto modo di segnalare a proposito di altri temi (ad esempio a proposito dei maxilistoni) la moda rischia talvolta di portarci ad effettuare scelte sbagliate, magari non in senso assoluto, ma in relazione alle nostre specifiche necessità.
Ogni ambiente, ogni situazione, ha infatti bisogno di un approccio specifico, che consideri ogni elemento utile a consentirci l’adozione della scelta ottimale, magari a costo di farci rinunciare a qualche ritrovato tecnologico, non idoneo per il nostro caso.
Così anche la scelta del riscaldamento a pavimento, pur a fronte dei benefici sopra elencati, non può considerarsi adeguata per ogni spazio ed ogni situazione di utilizzo.
Anzitutto una questione tecnica: l’acqua tiepida che facciamo scorrere nei sistemi di riscaldamento a pavimento ci mette un bel po’ a riscaldare i massetti in calcestruzzo, la cui inerzia termica è assai lenta (sia nell’accumulare calore, che nel disperderlo, quando il sistema viene spento).
Ne deriva che se pensiamo di utilizzare il riscaldamento a pavimento nella nostra casetta di montagna, ad esempio, dovremmo accenderlo con un bel po’ di anticipo, disturbando i vicini di casa o adottando un meno invasivo sistema domotico per il controllo a distanza dell’impianto. Il tutto con un costo che va capito quanto valga la pensa sostenere.
Probabilmente meglio, in montagna, i vecchi termosifoni.
Negli spazi ad utilizzo ed occupazione elevata e continua, invece, il riscaldamento a pavimento trova la sua destinazione migliore e garantisce quel livello di efficienza che tutti noi attribuiamo a questa tecnologia.
Come si comporta il legno nei sistemi di riscaldamento a pavimento?
Ormai lo sapete, lo diciamo ad ogni news: il legno è materia “viva”, anche se non ci sembra. Ed ogni legno è diverso dall’altro.
Il legno ha la sua carta d’identità: ci sono legni “docili” e legni “inquieti”, legni “elastici” e legni “rigidi”, legni chiari e legni scuri, legni con tassi di umidità interna più o meno elevata. Partendo da questa osservazione è evidente che il parquet in legno, che viene poggiato o incollato al massetto, risente del trattamento termico generato dai sistemi di riscaldamento a pavimento.
Per quanto le temperature non siano elevate, il calore generato dalle serpentine a pavimento e trasferito al massetto va progressivamente a seccare il legno del nostro parquet, asciugandone la naturale umidità, umidità che solo in parte il parquet è in grado di recuperare dall’ambiente nei periodi nei quali il sistema di riscaldamento è spento.
Ciò non significa che parquet e riscaldamento a pavimento non possano andare d’accordo, ma bisogna avere alcune accortezze:
Parquet massello o parquet stratificato?
Come detto ci sono legni instabili, dal comportamento particolarmente “vivace” e dal “ritiro” elevato - il larice e l’abete, ad esempio, ma anche il faggio -, che non sono in grado di tollerare le sollecitazioni di un sistema di riscaldamento a pavimento, quantomeno se utilizzati per parquet masselli.
Indipendentemente dall’essenza preferita, la scelta di un parquet in legno massello potrebbe dunque essere generalmente più rischiosa rispetto alla scelta di un parquet stratificato di qualità: la struttura del pavimento stratificato è infatti meglio in grado di “governare” il carattere indomito del legno, quando viene sottoposto alle sollecitazioni dei cambi di temperatura.
Parquet chiaro o parquet scuro?
In secondo luogo ci sono essenze molto chiare - l’acero ad esempio - che evidenziano più di altre le eventuali fessure che si generano tra una plancia e l’altra per effetto della ritrazione termica. Per questo meglio optare per essenze naturalmente più scure o che diventano scure se sottoposte a determinati trattamenti.
Insomma, anche la scelta sul riscaldamento a pavimento deve partire da noi, da come pensiamo ai nostri spazi, da come li viviamo, dal tempo che abbiamo a disposizione per la manutenzione e la cura.
Nella consapevolezza che il parquet di legno di qualità, massello o stratificato, vivrà insieme a noi e come noi saprà portare con grazia e fascino sottile qualche elegante segno dell’età.
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